#Autori emergenti #3: Claudia Mattioli con Europrogettoamore recensione con intervista.


Come un viaggio può cambiare la vita di una ragazza ….


Inizio col dire che questo libro mi è piaciuto tantissimo e ringrazio Claudia per avermelo inviato.







Titolo:Europrogettoamore
Autore:Claudia Mattioli
Casa editrice:Edizioni Leucotea
Pagine:160
Genere:romanzo rosa
Prezzo cartaceo: €12,90




Sinossi:

Vicky (la nostra 'eroina della porta accanto') vive una vita tranquilla, apparentemente perfetta, fino a quando non arriva l'occasione della sua vita: la possibilità di fare un Erasmus all'estero. In una eclettica Bruxelles con i suoi palazzi grigi e le sue serate frizzanti, Vicky incontrerà un uomo in grado di far crollare le sue certezze, un uomo che le sconvolgerà la vita... Sarà disposta a rimettersi in gioco? Fino a che punto potrà sopportare di sentirsi in bilico fra ciò che deve e ciò che vuole? Viene narrato un pezzo di vita di una ragazza come tante, che sogna, spera e impara a vivere, piena di dubbi, di rabbia e di un amore che non credeva potesse esistere.

Recensione:


Vicky ( Vittoria all’anagrafe) è una ragazza semplice, giovane e piena di sogni( e chi non li ha?) che vive una vita normale ha un lavoro sottopagato e frequenta un master all’università.
E’ perennemente in ritardo e non inizia bene la giornata se non beve il suo adorato caffè.
Tutto trascorre bene, come dovrebbe essere la vita di una ventisettenne di oggi, vive con i suoi, lavora studia esce con gli amici e ha un fidanzato Luca che ama.
Be’ direte cosa c’è di strano? Nulla se non che le persone non sono dei robot  ma sono fatte di emozioni, sentimenti, aspirazioni e soprattutto sogni sono quelli che ci animano ogni giorno.
Vicky un’occassione per cambiare la sua vita piatta e normale ce l’ha, quando le viene proposto un Erasmus di sei mesi a Bruxelles in un rinomato studio di un avvocato italiano.
Quando si parte?
In meno di una settimana deve lasciare tutto ed avventurarsi in un viaggio in un paese sconosciuto, da sola senza il sostegno di amici o famigliari.
Vicky lascia in Italia i due genitori prossimi al divorzio e Luca, il classico bravo ragazzo con un buon lavoro che ama e che vuole costruire con lei qualcosa di importante, ma il loro amore è quello vero?
A Bruxelles la vita non è affatto facile, il suo capo Marco Lorusso è un prepotente, egocentrico che incute terrore ai suoi tirocinanti e che pretende il massimo da ogni persona che lavora con lui.
A completare il quadro la sua segretaria Martin, un’ oca giuliva che sa solo mettere in mostra il proprio corpo a discapito del cervello che sarebbe meglio che usasse.
Meno male che ci sono i due suoi colleghi che almeno sono simpatici e alla mano Veronica e Paolo.
Non vi anticipo troppo ma vi dico solo che Marco non è proprio cattivo come sembra ha un lato tenero e dolce che forse solo Vicky riuscirà a scoprire…….
Il libro è pervaso dall’Amore, per gli amici, per i genitori, per il fidanzato per il suo lavoro o quello che vorrebbe fare, ma questo argomento è di sicuro  il punto cardine dell’intera storia.
Lo stile è semplice ma molto curato, in nessun punto la storia fa annoiare il lettore, anzi lo invoglia a continuare.
Vicky è una ragazza normale, come tutte noi, come me, infatti mi sono ritrovata molto in lei, forse perché siamo vicine d’età, nell’essere ritardatarie, e nel pensare forse più agli altri che alla nostra felicità.
L’ho trovata un personaggio dolce, sensibile e con un carico d’amore da dispensare, con un valore aggiunto che forse nessuno aveva notato prima.
Nel corso dei sei mesi matura molto, non solo come esperienze,ma anche il suo carattere cambia lasciando subentrare una persona nuova, più determinata  e sicura di sé.
Il romanzo è molto scorrevole si legge tutto d’un fiato si vuole scoprire cosa succederà alla protagonista  e se riuscirà a capire se “può essere che quello che sento non sia il vero amore? (cit. pag.82).
Quindi mi sorge una domanda dobbiamo accontentarci di qualche briciola d’amore, dell’affetto o possiamo aspirare a trovare quello vero con la A maiuscola?Quello che non ci lascia dormire, mangiare, respirare che ci travolge dalla passione che ci accompagna in ogni pensiero della giornata?
Dobbiamo accontentarci della routine quotidiana, di un amore con una persona che ormai consideriamo più come un amico o un fratello, oppure ci dobbiamo far trascinare da un amore nuovo ma sconosciuto?
Certezza o incertezza? Lasciamo la via sicura per quella nuova?Sappiamo cosa lasciamo e non sappiamo cosa troveremo? Alcune volte bisogna buttarsi, però possiamo anche andare incontro a delle brutte  delusioni.
Alla fine del libro Vicky capirà che strada percorrere? Forse si o forse no, di certo l’unica certezza che abbiamo è che Claudia sta lavorando ad un seguito e non solamente io ma credo tutti noi lettori siamo in trepida attesa di capire cosa succederà!
In un mondo dove le case editrici ormai ci “tirano dietro”, letteralmente, valanghe e valanghe di serie infinite di new adult, di romance dove le trame sono tutte uguali e dove ormai confondiamo i personaggi e dove l’amore sembra essere sempre perfetto, assoluto; ci troviamo di fronte qui (finalmente) con Europrogettoamore a un romanzo VERO dove respiriamo, le difficoltà, le amarezze ma anche le gioie e la felicità  della realtà della vita. In particolare, della vita di noi giovani precarie, che lottiamo per i nostri sogni e che cerchiamo senza arrenderci, come dice la mia amica(!) Carrie, di trovare l’Amore.



Brava Claudia continua così!


Claudia Mattioli
Intervista all'autrice Claudia Mattioli


1-Nel tuo libro la protagonista è Vicky, “una ragazza semplice della porta accanto”,quanto c’è di te in lei?

Come amo ripetere: Vicky c’est moi! Lei è l’estensione del mio IO, rappresenta quello che sono e quello che avrei voluto essere. È un personaggio in continua evoluzione, proprio come me. Non ama stare ferma a guardare, nonostante sia molto riflessiva. Entrambe siamo spinte dalla curiosità verso il nuovo, amiamo viaggiare, abbiamo la stessa voglia di vivere, siamo disordinate, ritardatarie e riusciamo a complicarci la vita in ogni modo. Ciò che ci “salva” è la sincerità, la franchezza con cui affrontiamo ogni situazione, riconoscendo le nostre emozioni, ammettendo i nostri sbagli e provando a superare le sfide quotidiane sempre con un sorriso.

2-Vicky parte per un Erasmus, anche tu come la ragazza hai fatto questa esperienza all’estero?

Sì, anch’io qualche anno fa ho trascorso alcuni mesi a Bruxelles… sarà un caso? E se posso dare un suggerimento a chi ci sta leggendo: partite, viaggiate, aprite le vostre menti, conoscete il mondo che sta là fuori! È un’esperienza unica e, se vi capita l’occasione, non lasciatevela sfuggire.
Una precisazione per chi ha letto (o leggerà) il romanzo: il mio avvocato non somigliava neanche lontanamente a Marco. Sigh sigh!

3- Come è nata la tua passione per la scrittura?Hai iniziato da piccola o è una cosa che hai maturato nel tempo?

Ho sempre scritto, tutto. Tutto ciò che mi passava per la testa, racconti, poesie, emozioni… Ammetto di essere sempre stata un po’ grafomane, ma non avrei mai pensato di arrivare a far leggere qualcosa di mio a chiunque. Diciamo che ero affetta da una certa forma di timidezza che ora sono riuscita fortunatamente a superare.


4-Scrivere un libro è stato per te un sogno fin da piccola oppure è successo qualcosa in particolare che ti ha portato a farlo?

L’idea di scrivere è nata quasi per gioco. Mi sono trovata di fronte al pc e ho iniziato. La storia è venuta fuori da sola, forse era già dentro di me e, quando ho finito di scrivere, mi sono resa conto che quello che avevo davanti “somigliava” ad un romanzo. Mi sono detta: “Ormai esiste, perché non provarci?”. Mi sembrava una bella storia, divertente, leggera e ho deciso di tentare la sorte.

5- Molti giovani scrittori oggi non riescono a trovare un editore e quindi decidono di provare con un’autopubblicazione, come è stata la tua esperienza con una casa editrice?

Puoi dare qualche consiglio a chi sta cercando o vuole pubblicare il suo libro?


Personalmente non approvo molto il self-publishing. Capisco che questa può sembrare un’affermazione un po’ pesante se non addirittura altezzosa, ma è una scelta del tutto individuale e non critico chi, invece, sceglie di seguire quella strada. Al giorno d’oggi è difficilissimo entrare nel mondo dell’editoria, ma non per questo bisogna scoraggiarsi. Io ho provato e, forse per fortuna o forse un po’ anche per bravura, ho trovato una CE a cui sono piaciuta e che ha deciso di pubblicarmi. Credo che ci sia una soddisfazione maggiore, o comunque diversa, quando il proprio lavoro è riconosciuto e apprezzato da altri. In fondo, non dobbiamo dimenticare che una CE sta scommettendo su di noi nel momento in cui decide di pubblicare una nostra opera, investendoci tempo, denaro ed energie. Ho ancora stampata nella mente e nel cuore l’emozione che ho provato leggendo la mail di risposta da parte del mio editore (Leucotea Project per Edizioni Leucotea), mi tremavano le mani…
L’unico consiglio che mi sento di dare è: impegnatevi, buttatevi, non abbiate paura e non scoraggiatevi di fronte al primo rifiuto (o ad una mancata risposta). Potete far leggere il vostro romanzo ad una persona di fiducia, a patto che sia sincera con voi e se pensate che sia uscito fuori qualcosa di buono, allora siate ostinati e ambiziosi e, prima o poi, il vostro lavoro sarà ripagato.

6-A chi ti ispiri?Quali sono i tuoi autori preferiti e che genere leggi?

Il mio romanzo ha un taglio molto leggero, fresco e veloce, per cui le mie fonti di ispirazione sono autrici come Sophie Kinsella, Anna Premoli o le straniere Candace Bushnell (autrice di Sex and the City) e Helen Fielding (come dimenticare la fantastica Bridget Jones?).
Per quanto riguarda, invece, genere e autori preferiti andiamo su tutta un’altra linea. Il filo conduttore rimane sicuramente l’Amore, ma cambiano le epoche e senza dubbio lo stile. Ho amato moltissimo Flaubert con la sua Madame Bovary, ho letteralmente adorato Tolstoj con Anna Karenina, passando poi per tutti i romanzi della Austen e delle sorelle Brontë, per finire con Coelho, la Allende o l’italiano Baricco. È una scelta troppo difficile… me la riservo per il futuro!

7-Come definiresti il tuo romanzo con tre aggettivi?

Appassionante, frizzante, vero.


8- Vuoi fare qualche ringraziamento?

Vorrei ringraziare tutte quelle persone (e non immaginavo fossero così numerose) che hanno creduto in me, che mi hanno dato una possibilità e che, dopo aver letto il mio romanzo, mi hanno spinto a continuare a scrivere. Queste persone mi hanno seguita, incoraggiata e spronata, dimostrandomi grandissimo affetto ed entusiasmo. A loro voglio dire semplicemente: grazie!



Be’ che dire stay tuned con gli aggiornamenti dei prossimi lavori di Claudia!
Buone letture!


Se  vi è piaciuto il post e volete sapere qualcosa di più su Claudia e su Europrogettoamore ecco il link del suo sito del  suo fb e della pagina fb dedicata al romanzo.





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