[SEGNALAZIONE] Sulle Rive dei nostri Pensieri di Cristiano Pedrini

Cari booklover, 
iniziamo bene la settimana con una nuova segnalazione, oggi ospito il libro di Cristiano Pedrini, " Sulle Rive dei nostri Pensieri".



Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre
Abraham Lincoln


Titolo: SULLE RIVE DEI NOSTRI PENSIERI
Autore: Cristiano Pedrini
Genere: Romance contemporaneo - autoconclusivo
Numero di pagine :  228
Formato cartaceo 13x30    Formato ebook: epub/mobi e pdf
Pubblicato con Youcanprint (Self)
Isbn: 978-8892683600      ASIN: B075K62NDB
Prezzo cartaceo: € 15,00
Prezzo ebook:  € 2,99


Sito web

Pagina Facebook: www.facebook.com/cristianopedrini.it


Booktrailer:

Link per l'acquisto:

Cartaceo
www.amazon.it/Sulle-rive-dei-nostri-pensieri/dp/8892683608

Ebook
www.amazon.it/Sulle-rive-dei-nostri-pensieri-ebook/dp/B07B38LCW6




Trama:
Lee Newman, astro nascente del partito repubblicano, durante il suo viaggio a bordo dell’American Queen, ritrova il desiderio di tornare ad amare dopo aver incontrato Nicholas un giovane dipendente di bordo. Ma con esso è costretto ad affrontare gli intrighi che la vita, la società e il destino gli pongono come ostacoli ad un amore che vorrebbe nascere ma che forse è destinato a morire.
Nicholas è davvero chi dice di essere?
Quanto può essere profondo un viaggio dentro e fuori al proprio cuore?
Cosa ha permesso loro di incontrarsi su quel lussuoso battello che scivola sulle acque calme e brillanti del fiume più grande d’America, per ritrovarsi a lottare per loro stessi e quello che di loro sarà?
Perché Lee e Nicholas sono destinati a conoscersi, conquistarsi e appassionarsi per poi perdersi per sempre?
Quanto possono essere pericolosi i segreti, il nostro passato e quello che siamo agli occhi del mondo?
Un romance intenso, avventuroso e originale, che vi condurrà lungo il viaggio più emozionante della vita, alla scoperta del vero amore.


ESTRATTO dal capitolo V – Natchez 



Lee posò con cura sul tavolinetto della terrazza il vassoio che si era fatto portare, controllando che vi fosse tutto quello che aveva richiesto. Ancora una volta lodò la qualità dell’impeccabile servizio di bordo della Queen e quel giorno aveva un motivo in più per farlo. Desiderava che il risveglio del suo ospite fosse il migliore che potesse offrirgli.
Sistemò le due poltroncine di vimini attorno al tavolino, prima di accostarsi all’uscio per guardare all’interno della cabina, immersa nel silenzio del primo mattino.
I suoi occhi corsero lungo il pavimento soffermandosi al bordo del letto dove, risalendo lentamente verso l’alto, raggiunsero il corpo disteso, ancora rapito dal sonno.
Le lenzuola di lino bianco coprivano solo il suo fondoschiena, lasciando che il resto della cute brillasse alla luce del sole che la illuminava, lasciando solo nella penombra il capo, posato sul cuscino che teneva stretto tra le braccia come se volesse impedirgli di fuggire.
Decise di lasciarlo riposare. La giornata era appena iniziata e aveva davanti molto tempo per rimanere con lui. Voleva scoprire tutto quello che meritava di essere portato alla luce di Nicholas, evitando di leggerlo da uno di quei rapporti che sicuramente Katrine aveva fatto commissionare.
Si sedette al tavolo versando del caffè e fissando il fiume che aveva davanti.
Tenne la tazza fumante tra le mani centellinando l’ottima miscela italiana che aveva apprezzato fin dal primo giorno in cui era salito a bordo.
«Ma guardati… Hai davvero pensato a tutto» esordì Nicholas avvicinandosi, sbadigliando ripetutamente.
«Buongiorno» sorrise Lee.
«Buongiorno a te» rispose l’altro, avvicinandosi alla balaustra del terrazzino e sollevando le braccia verso l’alto.
Da quella posizione che dava sulla prua, poteva scorgere un panorama sensazionale e la leggera brezza che ora sentiva tra i capelli significava che si era risvegliato e che tutto ciò non era affatto un sogno.
«Avrai fame» sentì dire alle sue spalle.
«Posso farti una domanda?» Chiese voltandosi.
«Certo…»
«Ma vorrei che tu mi rispondessi con sincerità» aggiunse andando verso di lui.
«Io sono sincero…»
«Ah sì?» Sorrise ironicamente Nicholas.
«Con te sì… lo sono sempre stato» replicò Lee appoggiandosi allo schienale.
Il ragazzo scosse ripetutamente il capo indietreggiando. «Allora dimmi… perché io? Perché vuoi che io stia con te?»
Una domanda…
Una banale domanda la cui risposta poteva essere altrettanto banale, ma desiderava con tutto il cuore che alle orecchie di Nicholas non giungesse come tale.
«Avanti, guardami…» lo esortò allargando le braccia. «Cosa puoi trovare in una persona che è così lontana dal tuo mondo dorato? Oppure vuoi solo assaggiare cosa esiste fuori da esso?»
Lee posò la tazza rimirandola alla luce dello stesso sole che solo poco prima aveva racchiuso la figura che ora, ancora una volta, cercava di sfidare ciò che sentiva per lui, come a voler a ogni costo trovare una crepa, anche minima, in quei sentimenti che aveva di nuovo iniziato a provare dopo tutti quei mesi di solitudine.
«Una parte di te ha già trovato la risposta a quella domanda e ora vorresti che fossi io a confermarla» ammise rialzandosi, «ma qualsiasi cosa io dica sarebbe inutile se vuoi continuare a tenere prigioniero quello che provi.»
«Io so tutto o quasi di te, so chi sei e quale futuro ti aspetta, ma non credo di volerne fare parte, e al tempo stesso tu non sai nulla di me. Non sono certo questi i presupposti per costruire un rapporto che possa durare a lungo» replicò Nicholas.
«So che hai conosciuto il capo del mio staff, Katrine.»
«Oh sì, si è precipitata da me non appena ha intuito quello che volevi fare» rise timidamente sedendosi al tavolo.
«È molto apprensiva e, anche se non lo ammetterebbe neppure sotto tortura, penso che tenga molto a me» osservò abbassandosi su di lui e posando le braccia sul bordo del tavolo, senza distogliere lo  sguardo dalle sue mani che imburravano una fetta di pane tostato. «Una cosa che vi accumuna.» 
Nicholas parve non dare peso a quell’ennesima provocazione; prendendo la brocca del succo d’arancia che bevve tutto d’un fiato dopo averlo versato nel bicchiere, mentre con la coda dell’occhio continuava a fissare quel viso che non tradiva alcuna ansia.
«Il tuo smisurato ego è sempre più sfacciato» borbottò mordendo rapidamente la fetta di pane, ma quando sentì la mano dell’altro posarsi sulla gamba, accarezzandola con delicatezza, non poté evitare che un brivido gli salisse lungo la schiena.
«Se ti dicessi che è l’unica cosa a cui ho potuto aggrapparmi per non impazzire, mi crederesti?»
Quella confessione ebbe il potere di farlo vacillare di nuovo, trasformandolo ai suoi occhi dall’arrogante e potente uomo irraggiungibile, a qualcosa in cui riusciva perfettamente a riconoscersi, perché gli mostrava quell’affinità che anche lui aveva sfruttato oltre il consentito, richiudendosi, suo malgrado, in quella corazza a cui a nessuno era permesso di penetrare.
Una convinzione che era vacillata poche ore prima e ancora non riusciva a dare una risposta a quella sua resa di fronte a qualcuno che non incarnava affatto il suo ideale.


Biografia autore:
Classe 1972, lavoro dal 1998 in una biblioteca della provincia di Bergamo. Autore emergente dall’estate del 2014, dopo aver collaborato alla realizzazione di numerose iniziative culturali nel territorio dove risiedo ho lasciato che la passione della scrittura, che mi accompagna fin dall’adolescenza si riprendesse il suo spazio naturale dopo una lunga pausa, di oltre venti anni, si è ripresa il suo spazio naturale e nell’estate del 2014 ho ripreso questo bellissimo viaggio alla scoperta di me.

Sono autore di Klein Blue (Aletheia Editore), Le regole di Hibiki (Fdbooks), La teoria del Pettirosso, Opportunity, Rhapsody, Infinity e Madras.




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