[ALICE'S WORDS] Pregiudizi nei confronti di alcune case editrici

In questi mesi ho letto molti articoli di altre blogger o di siti letterari che erano un po' prevenuti nei confronti di alcune case editrici, senza avere in realtà un vero e proprio perché o almeno io non l'ho capito.
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Non riesco a comprendere come si posso avere una sorta di "stizza" verso una C.E., insomma io da lettrice giudico la trama, l'incipit, vado a selezionare il romanzo ma non chi lo pubblica.

Questo discorso non vale per le case editrice a pagamento che sono escluse dal nostro discorso perché io non le prendo nemmeno in considerazione. Pagare per pubblicare il proprio libro non è accettabile.

Quindi tornando alle nostre C.E. no EAP, posso dire con certezza che questa sorta di pregiudizio a mio avviso non è giustificato, semplicemente credo sia più che normale avere una preferenza ma nulla di più. Si può apprezzare, per esempio, il lavoro di una piccola casa editrice che scova tesori ormai perduti o li traduce per la prima volta in italiano, ma non puoi negarti la possibilità di leggere un autore solo perchè il suo libro è stato pubblicato da x.

E di esempi ce ne sarebbero tanti ma scenderei nei dettagli.
Quello che posso dire che la selezione dei libri da leggere la possiamo fare con il cuore, con quello che sentiamo, affidandoci solo alle emozioni che  il libro o l'autore ci trasmette quando lo leggiamo.

In particolare ho sentito alcuni commenti sulla qualità di traduzione e di punteggiatura del testo, che ho riscontrato anch'io leggiamo questa o quella C.E., ma poi ho trovato gli stessi refusi anche in case editrici più famose e blasonate dalle quali non me lo sarei mai aspettata. E allora di cosa parliamo?

Un altro pregiudizio è nei confronti di quelle case editrici che scelgono di pubblicare solo in ebook, alcuni diranno che questa scelta è assolutamente pessima e altri invece penseranno che sia azzeccata. Quello che credo, è che  pubblicare solo in digitale riduce una serie di costi e mantenere una casa editrice è sicuramente molto oneroso e quindi per alcune questa scelta, almeno all'inizio, sembra essere quasi obbligatoria. Però credo anche che con i servizi di oggi, di print on demand, sia sicuramente più semplice pubblicare in entrambi i formati e accontentare i lettori di ogni sorta.

Il terzo pregiudizio è il genere che la C.E. pubblica, questo è motivo di forte selezione da parte dei lettori e direi che questo punto sia più  che un pregiudizio solamente una preferenza. Il problema sta nel fatto che se questa casa editrice x punti su un genere, ma pubblichi anche altro, non venga bollata come rosa solo perché il lettore associa quella C.E. al genere che principalmente vende. E quindi magari troviamo lo stesso delle storie che ci possano interessare, ma siccome a noi il genere rosa non piace, abbiamo una sorta di reticenza nel considerare le proposte di diverso genere di questa casa editrice. Per me, invece, è giusto e sacrosanto dare una possibilità al libro.

L'ultimo punto di cui vi voglio parlare è il pregiudizio dovuto al prezzo.
Ci sono alcune case editrici che hanno una fascia medio-alta e questo dovrebbero corrispondere alla qualità della traduzione, della ricerca delle fonti, della carta ecc. Invece alcune volte paghiamo solo quanto la C.E. è famosa, quindi attenzione anche in questo caso consideriamo solo quello che ci piace. Certo il costo dei libri oggi è veramente assurdo, dovrebbero fissare un prezzo massimo di vendita che non superi i quindici euro oppure fare più spesso delle promozioni, anche in libreria e non solo online.


Detto questo non posso che consigliarvi di non fermarvi al pregiudizio ma di andare a fondo e informarvi sulle cose, per il resto vi ringrazio se avete dedicato del tempo a leggere il mio articolo.
Voi avete una casa editrice che preferite e una che non leggete mai?

Fatemi sapere
A presto

Alice



















3 commenti

persa in un libro ha detto...

Nemmeno io capisco questi pregiudizi, anche se sono la prima a cercare di evitare alcune CE quando si parla di classici (ad esempio della newton o della vecchia edizione oscarclassici della mondadori fatico a leggere la traduzione).. ma non arriverei mai a non leggere un libro solo perchè pubblicato da una cerra CE!

wolenboeken ha detto...

Sono d'accordissimo con te, è una cosa che non capisco e tra l'altro non sopporto i pregiudizi nemmeno in positivo (cioè, se un libro è pubblicato da un certo editore allora dev'essere bellissimo).
Sono contenta che tu abbia scritto questo post, era ora che qualcuno lo dicesse chiaramente.

Erielle Gaudì ha detto...

Ciao Alice! Come lettrice noto subito la cover, poi il nome dell'autore, leggo la trama, ma non mi faccio influenzare dal nome dell'editore, né in positivo né in negativo. Spesso non lo noto neanche... mi stupisce che si creino tanti pregiudizi. :o)