[RECENSIONE] I segreti del college di Catherine Lowell

Oggi nel blog parliamo del libro "I segreti del college"di Catherine Lowell, nonostante le aspettative molto alte, questo romanzo non mi ha conquistata.
Ecco cosa ne penso.



Recensione:

Mi capita, alcune volte, di non riuscire a capire fino in fondo un libro.
E' una sensazione, un feeling che si instaura con la storia e quando non si crea bè allora c'è ben poco da fare e da dire.
Cerco di essere il più oggettiva possibile ma questo libro non mi ha convinto, sia nella trama che nella costruzione dei personaggi.
In alcune parti mi è sembrato che ci siano state troppe coincidenze, che forse sono state enfatizzate dall'autrice e poi il personaggio principale, Samantha, si rende subito antipatica al lettore.
Non si riesce ad instaurare quell'empatia che dovrebbe nascere tra chi legge e il personaggio principale, Samantha risulta essere una ragazza strana da capire, forse lei stessa è molto confusa e forse troppo giovane.

Samantha è l'ultima parente in vita della famiglia Brontë, questo rende la trama interessante perché il testo è pieno di riferimenti alla vita e alle opere delle tre autrici inglesi, Charlotte, Emily e Anne.
Si vede che l'autrice ha una grande preparazione e chiunque sia appassionato delle Brontë o di letteratura inglese verrà attratto da questo libro, ma secondo me proprio i personaggi e la trama rende difficoltosa la lettura.

"La sera in cui arriva a Oxford, scoprii che la stanza dove avrei dormito era stata costruita nel 1361 e originalmente utilizzata per mettere in quarantena le vittime della peste."

E poi perché la storia d'amore tra Samantha e il suo professore? Perché inserire in un libro interessante e appassionante dal punto di vista letterario, una componente rosa così banale?

"Sembrava un animale da Safari che cerca di restare in incognito. Mi fermai davanti a lui. Ci fu un attimo di silenzio. Aveva una fronte ampia e nobile, sulla quale avrei fatto volentieri esercizi di calligrafia."

Questo non lo capisco. E' un vero peccato, perché mi aspettavo qualcosa di diverso, di avvincente invece la lettura stenta, in alcuni parti forse diventa anche noiosa e avrei avuto voglia di passare al capitolo successivo o di chiudere il libro.

"Leggere insegna a essere coraggiosi. L'autore cerca di convincerti che qualcosa di inventato è reale. E' una richiesta ridicola, che mette in dubbio la salute mentale del lettore. La misura in cui si crede all'autore dipende da quanto si è disponibili a buttarsi a capofitto."

Andrò sicuramente controcorrente ma devo essere onesta e non consiglierei questo libro, perché la parte riguardante le sorelle Brontë è molto interessante, viene messa in luce la figura di Anne che è sempre rimasta marginale rispetto a Charlotte e Emily. Ma poi tutto il resto è un contorno, avrei letto mille volte più volentieri l'ennesimo saggio sulle sorelle, sui loro libri, ma creare una storia del genere mi lascia perplessa. E mi dispiace molto.



"Quello non era un ufficio: era una piccola biblioteca a due piani, con scale sottili e balconate poco funzionali, sovrastata da un soffitto prezioso che mostrava una schiera di greci. Era il genere di biblioteca per la quale valeva la pena sposare un uomo."


Perché l'autrice scrive bene, descrive le scene del libro in maniera dettagliata e si riesce ad immaginare i luoghi dove è ambientata la storia.
Forse questa sarà una mia impressione, però come è sempre nella mia natura cerco di trasmettere su carta le sensazioni e le emozioni del libro e purtroppo in questo caso non sono state positive.

***
Trama:
Nelle antiche aule di Oxford riecheggiano le voci degli studenti seduti ai banchi in legno. Tra loro, Samantha sente di essere nel posto giusto. Anche se lei non è come le altre matricole: è la discendente delle famose scrittrici Charlotte e Emily Brontë. Un’eredità scomoda, un segreto che vorrebbe tenere solo per sé, perché ciò che più conta per lei è l’amore per la letteratura e per i libri. Un amore che le ha trasmesso suo padre, che l’ha cresciuta da solo e con cui condivideva il suo gioco preferito: una caccia al tesoro attraverso segnalibri nascosti nei romanzi. Quello stesso padre che, da poco, è scomparso nell’incendio dell’immensa biblioteca di famiglia. Samantha è al college per buttarsi tutto alle spalle e ricominciare. Ma, appena arrivata, il passato si ripresenta a darle il tormento: nella sua stanza trova copie di Jane Eyre e Cime tempestose che credeva distrutte dal fuoco. Non ci sono spiegazioni plausibili sul perché ora siano tra le sue mani. Giorno dopo giorno, i dubbi si fanno strada in Samantha, fino a quando un nuovo indizio la riporta a suo padre: dal testamento scopre che le ha lasciato un segnalibro, un semplice pezzo di carta che per lei ha mille significati. Lei sola sa che è una traccia per un percorso a ritroso nel tempo che non può esimersi dall’affrontare. Lo deve a lui. Lo deve al nome che porta e alla famiglia a cui appartiene. Perché Samantha ha la certezza che dietro quell’intreccio ci sia la verità che molti cercano da anni: il mistero delle sorelle Brontë e della loro opera, che nessuno ha mai svelato. E ora forse è arrivato il momento di farlo.

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