[RECENSIONE] Le sette dinastie di Matteo Strukul

Cari lettori,
oggi parliamo del libro "Le sette dinastie" di Matteo Strukul edito da Newton Compton editori e che ho letto grazie alla collaborazione con Qlibri. (dove mi potete trovare con il nome di ALI77).


dal mio profilo Instagram



Recensione:

Ho sempre sentito parlare molto bene di Matteo, autore della mia stessa città Padova, ma non avevo mai letto nulla di suo fino ad ora.
Le sette dinastie è un romanzo storico, ambientato nel basso medioevo, la narrazione parte dal 1418 e arriva al 1476, raccontandoci la vita di ben sette famiglie. Queste sono al potere di alcune delle più importanti città dell'Italia di quell'epoca, quali: Milano, Venezia, Ferrara, Firenze, Roma e Napoli.
Il libro parte da un'accurata ricostruzione storica che ci porta a conoscere le dinamiche che si instaurano in queste dinastie, gli intrighi e le alleanze che si creano per riuscire a mantenere il potere e a non farsi sopraffare o sconfiggere da un'altra famiglia rivale.
La base del romanzo parte dalla storia, da eventi veramente accaduti, certamente la narrazione in alcuni punti è romanzata, in quanto è impossibile sapere con esattezza come si siano svolte veramente le cose, ma l'autore anche in questo, è riuscito a rendere le vicende credibili e verosimili.
Le dinastie di cui si parla nel libro sono: Visconti/Sforza, Condulmer, Estensi, Medici, Colonna, Borgia e Aragonesi.
Nel corso del libro ci sono delle famiglie che vengono affrontate in maniera più approfondita, come ad esempio quella dei Visconti/Sforza o dei Condulmer, mentre altre come i Medici o gli Estensi hanno un ruolo meno rilevante.
Il destino di queste famiglie si incrocia, con una serie di alleanze, tradimenti, intrighi e trattative tutto condito da una buona dose di crudeltà e di guerra.
La figura che mi ha colpito di più è quella di Filippo Maria Visconti, un uomo che i libri di storia non ci avevano descritto così, il duca di Milano era tutt'altro che un aitante e affascinate combattente, ma piuttosto era  un codardo, un ipocondriaco e aveva dei vistosi problemi fisici alle gambe. Era ossessionato dall'essere ferito, non usciva mai dal suo castello ed era pieno di spie ed erano talmente tante, che non sapeva più chi gli era fedele e chi no.
Un uomo che lasciava combattere gli altri invece di essere in prima linea, ma con tutti questi difetti fisici e psichici, trovo alquanto difficile un suo coinvolgimento diretto durante la  guerra.
Fa uccidere la prima moglie, mentre la seconda la rinchiude in una torre, ma riesce a trovare l'amore con la sua amante Agnese del Maino che gli darà la sua unica figlia Bianca Maria.
Un'altra foto sempre del mio profilo Instagram
La narrazione prosegue con gli anni, facendoci conoscere e ripassare la storia, che probabilmente avevamo studiato male e con poco gioia, quando andavamo a scuola.
Certo, se la storia fosse raccontata in questo modo ci verrebbe voglia di approfondire e di studiare il medioevo e sarebbe anche piacevole.
Un altro tema che mi ha incuriosito leggendo questo libro è il ruolo delle donne in una società così maschilista. Le donne non avevano voce in capitolo, ma riuscivano ad essere determinanti e a influenzare gli uomini con cui avevano delle relazioni amorose.
Basti pensare ad Agnese del Maino e alla figlia Bianca Maria, che sono riuscite con la loro intelligenza, astuzia e anche bellezza ad imporsi in un mondo fatto da uomini, anzi alcune volte i loro personaggi e la loro evoluzione era più interessante rispetto ai protagonisti maschili.
Bianca, in particolare, mi ha sorpreso: seppur all''apparenza sembrava essere molto fragile, in realtà si è dimostrata una donna determinata, con una volontà di ferro. Lei andava a combattere in prima linea, a fianco del marito Francesco Sforza per riconquistare Milano, dopo la scomparsa del padre Filippo Maria Visconti. Questa ultima parte non è romanzata, perché sono stati trovati dei modelli di armatura fatti in base alla corporatura di Bianca.
La figura della donna sebbene non sia mai stata ricordata nei famosi libri di scuola che vi dicevo prima, ora in questo testo viene rivista e messa in luce come merita.

La scrittura di Matteo è sicuramente molto scorrevole, riusciamo ad appassionarci alle vicende e ad essere affascinati da un mondo così lontano ma che fa parte della nostra storia, delle nostre origini.
Ho trovato la ricostruzione storica molto dettagliata, accurata e verosimile e sono rimasta molto colpita dalla descrizione anche dei costumi che indossavano all'epoca, quindi c'è stato sicuramente un lavoro di studio e di ricerca molto approfondito.
I dialoghi sono realistici e plausibili, certo alcune parti sicuramente sono romanzate ma è possibile che i fatti si siano svolti in un modo molto simile.
Ho apprezzato i capitoli brevi che hanno sicuramente dato maggior ritmo alla storia, che non risulta  essere lenta o pesante.
Immagino che sia stato molto difficile gestire la scrittura di sette dinastie, in questo credo che il testo sarebbe stato ancora migliore, se l'autore si fosse soffermato solo su alcune famiglie oppure su una sola, come aveva fatto in precedenza con la saga dedicata ai Medici.

Questo libro risulta fin da subito molto interessante, l'autore credo sia un ottimo narratore e romanziere, in grado di raccontare e far conoscere la storia non annoiando il lettore, anche se il romanzo storico non è il nostro genere preferito. 
Una scrittura appassionate e incalzante che permette di seguire le varie vicende con interesse e anche curiosità.
Matteo è un autore preparato, poliedrico che riesce ad essere convincente e a descrivere con maestria, un mondo così lontano da noi, ma ancora così affascinante e tutto da scoprire.

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Trama:

Sette famiglie, sette sovrani, sei città: questa è l’Italia del XV secolo, dilaniata da guerre, intrighi e tradimenti, governata da signori talvolta lungimiranti, ma molto spesso assetati di potere e dall’indole sanguinaria. A Milano, Filippo Maria, l’ultimo dei Visconti, in assenza di figli maschi cerca di garantire la propria discendenza dando in sposa la giovanissima figlia a Francesco Sforza, promettente uomo d’arme. Intanto trama contro il nemico giurato, Venezia, tentando di corromperne il capitano generale, il conte di Carmagnola. Ma i Condulmer non temono gli attacchi: smascherano il complotto e riescono a imporre sul soglio di Pietro proprio un veneziano, che diverrà papa con il nome di Eugenio IV. Tuttavia il duca milanese troverà alleati anche a Roma: sono i rappresentanti della famiglia Colonna, ostili al papa che viene da Venezia e decisi a cacciarlo dalla città. Solo l’aiuto dei Medici riesce a scongiurare la morte del pontefice, costretto però a un esilio forzato a Firenze. E mentre nel sud dell’Italia si fa sempre più cruenta la guerra tra angioini e aragonesi, il destino della penisola italica è sempre più avvolto nell’incertezza…

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