[RECENSIONE] RUTH DI ELIZABETH GASKELL

Cari lettori, 

oggi sono felice di tornare a parlarvi della mia amata Elizabeth Gaskell.

Ruth è il libro che mi mancava dei sei romanzi lunghi che ha scritto l'autrice e che sono Mary Barton, Nord e Sud, Cranford, Gli innamorati di Sylvia e Mogli e figlie.

La Gaskell fu molto criticata per la pubblicazione di questa opera ancora di più rispetto a Mary Barton, l'autrice non prese bene l'opinione del pubblico e ne soffrì molto anche se ricevette delle lettere di incoraggiamento e apprezzamento in particolare da: Kingsley, Dickens, Forster, Charlotte Brontë, Elizabeth Browning.







Recensione  e analisi

L'avventura e la stesura di Ruth, iniziarono tra il 1849 e il 1850, Elizabeth  prese a cuore le sorti di una giovane detenuta nella prigione di New Bailey e scrisse a Dickens per chiedere il suo aiuto.

E' cosi che nacque l'idea di questo libro, la Gaskell sapeva che criticare il sistema sociale su cui era basata la società vittoriana poteva costarle la carriera e soprattutto escluderla dalle cerchie delle personalità più importanti dell'epoca.  

Inoltre, la Gaskell interruppe la consegna delle puntate di Cranford, sulla rivista Household Word's di Dickens, per iniziare Ruth e il famoso scrittore inglese si arrabbiò molto. 

Il 24 gennaio 1853 fu pubblicato Ruth e  Charlotte Brontë posticipò la pubblicazione di "Villette" perché il pubblicò si concentrasse solo sulla nuova opera della sua amica.

Veniamo al libro, Ruth è una  ragazza che lavora come sarta, è rimasta orfana quando era piccola, ha 15 anni e viene definita da tutti come una giovane di notevole bellezza. 

Per il ballo annuale della caccia alla volpe, viene consentito ad alcune delle sarte di rimanere nell'anticamera nel caso ci fossero dei vestiti da sistemare,  quella sera Ruth incontrerà il signor Bellingham che rimarrà subito colpito dalla giovane sarta.

Bellingham inizierà a girare attorno a Ruth, una domenica di ritorno da una lunga passeggiata vengono scoperti dalla datrice di lavoro della giovane, che la licenzia in tronco. 

L'uomo così si offre di aiutare la ragazza "senza avere nulla in cambio", Ruth accetta perché non ha nessuna alternativa e alcuni mesi dopo durante una vacanza in Galles, Bellingham si ammala. L'arrivo  della madre dell'uomo, determina l'allontanamento di Ruth dall'amante. 

La protagonista si ritrova ad essere veramente sola e sull'orlo del suicidio ma è il signor Benson, che aveva incontrato in precedenza durante una delle sue passeggiate, che la salverà. L'uomo chiamerà anche sua sorella Faith per aiutare la giovane, che andrà ad abitare con loro.

Sia Faith che la governante Sally, non giudicano bene Ruth soprattutto dopo che scoprono che lei è rimasta incinta, ma si ricrederanno nel corso della storia apprezzandone la sua bontà e dolcezza.

Per nascondere la verità, nel paese dove vivono,  fanno passare Ruth per una loro lontana parente che è rimasta vedova, ma ben presto si scoprirà cosa è davvero successo alla ragazza.

Il signor Benson insegna a Ruth a non sentire il peso delle critiche della gente, ma di pensare a cosa pensa Dio di lei e ad affidarsi a lui completamente, solo questo la porterà a curare il suo corpo ma soprattutto la sua anima.

Ruth segue tutti i consigli che le vengono dati e grazie a Faith, si dedica alla lettura, allo studio e cercherà di andare avanti pensando al presente e dimenticando il passato. 

Con il tempo Ruth si rende conto del peccato che ha commesso e si concentra nell'espiare la propria "colpa", vivendo con umiltà, dedicandosi al figlio e cercando di aiutare il prossimo fino al finale drammatico.


Ruth probabilmente non aveva capito le intenzioni del sig. Bellingham infatti l'autrice più volte nel testo tende a sottolineare che

"era troppo giovane quando sua madre morì per aver ricevuto avvertimenti o parole di consiglio".

Ruth è sicuramente molto ingenua e crede facilmente a quel gentiluomo, ma anche non capisce come viene vista dalla società dell'epoca, una "fallen woman", all'inizio il solo fatto aver passeggiato da sola con un uomo che non è un parente o il marito, equivaleva ad essere considerata come una donna perduta.

L'arrivo della madre di Bellingham in Galles è un punto importante di svolta del rapporto dei due "amanti" , la donna non vede di buon occhio Ruth e la separa immediatamente dal figlio e la liquida con busta con all'interno cinquanta sterline.

Bellingham  non è un gentiluomo, si nasconde dietro alla madre e si lascia condizionare dal giudizio della società dell'epoca, definisce "un fastidio" Ruth:

"Non potremmo partire questa notte? In un altro posto non sarei tanto perseguitato da questo fastidio. Ho il terrore di incontrarla di nuovo, temo una scenata e tuttavia credo che dovrei vederla, per darle spiegazioni." 


Se Mary Barton, nell'ononimo romanzo della Gaskell, rifiutò un gentiluomo ricco che le fa solo delle promesse e sceglie di amare un povero ragazzo che la vuole sposare con onore, qui Ruth si lascia trasportare dalla sua purezza e ingenuità e  senza aver avuto una guida, si concede ad un uomo che la prende solamente in giro. Dalla società dell'epoca lei viene etichettata come una "fallen woman".

Le prove che dovrà affrontare Ruth nel processo di espiazione delle sue colpe, la porteranno anche a incontrare di nuovo il signor Bellingham, ma qui forse per la prima volta Ruth riuscirà a rifiutarlo in maniera netta e probabilmente definitiva e a non lasciandosi abbindolare come invece era successo in precedenza. La protagonista mette in pratica tutti gli insegnamenti che i Benson le hanno dato e prende il coraggio di liberarsi dall'uomo che l'aveva ingannata quando era sola una ragazzina e si è approfittato di lei e della sua buona fede.

Ruth però non vuole vendicarsi, lo ha perdonato e non porta rancore all'uomo che l'aveva abbindolata, capiamo il suo profondo cambiamento quando mette in pratica i valori cristiani di compassione e umiltà.

La Gaskell non giudica Ruth non lo fa mai durante il testo, cerca sempre di "giustificare" quello che ha fatto dicendo che era giovane e che non aveva avuto una madre che le ha insegnato cosa era giusto fare e cosa no, come evitare le insidie della vita.

Mentre attraverso alcuni personaggi, l'autrice, dà voce alla società dell'epoca che giudica in maniera crudele Ruth, che la condanna senza appello, che come succedeva per molte donne avere un figlio fuori dal matrimonio era una motivo di vergogna e di forte umiliazione.

Ruth è una delle tante fallen women, assieme alle donne divorziate, alle attrici, alle prostitute e a tutte quelle donne che non avevano né un marito, né una posizione economica importante che le potesse far vivere da sole. 

Il signor Benson è un personaggio che stupisce per quanto sia avanti con i tempi, esprime durante il testo, la voglia di cambiare il modo di vedere e giudicare le donne nella società, che per tutte le ragazze come Ruth ci sia una possibilità di riscatto sociale e che attraverso la religione possano avere una seconda possibilità.

La società vittoriana era molto bigotta e ancorata a dei pregiudizi e tendeva a giudicare senza appello tutte le persone che non rispettassero le loro regole.

Anche la Gaskell per il tema trattato fu giudicata, anche in quanto donna vittoriana, l'autrice viveva secondo le regole  della società dell'epoca, però nei suoi libri voleva dare voce a chi non ne aveva, agli operai, alle fallen women, agli emarginati ecc.

Ho conosciuto varie sfaccettature della Gaskell nei suoi romanzi ma i temi cari all'autrice sono presenti anche in questo testo come la perdita dei genitori,  la religione e l'amore per i figli.

La Gaskell continua ad impressionarmi per la sua scrittura realista, emotiva, sensibile e soprattutto coinvolgente, Ruth è una ragazza molto sfortunata e che vive in un'epoca dove non viene capita ma solamente giudicata.

***


Trama

Autrice di romanzi di successo, amica di Charlotte Brontë e di molti altri scrittori della sua epoca, Elizabeth Gaskell ha da sempre occupato un posto d'onore all'interno della letteratura femminile vittoriana. In questo romanzo, la scrittrice narra la vita di Ruth, una giovane orfana che lavora come sarta. Quando la ragazza conosce l'aristocratico Henry Bellingham, la sua vita cambia: da lavoratrice umile e onesta si trasforma, agli occhi della società, in una fallen woman, una donna perduta, sconveniente e compromessa, che qualche tempo dopo darà alla luce un figlio illegittimo, avuto proprio dalla relazione con Bellingham. Inizia così un percorso di espiazione e perdita, di difficoltà e rinunce, di fragilità e forza. Perché Ruth vuole dare a suo figlio una vita migliore e non si scoraggia, nonostante il passato la perseguiti ovunque vada. Ruth è un romanzo commovente e di grande impegno sociale, attraverso cui l'autrice di "Cranford. Il paese delle nobili signore" si confronta con i temi complessi della condizione femminile e della perdita di status, che costringeva molte donne a vivere ai margini della società. 



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