[RECENSIONE] IL DIARIO DI ANNE RODWAY DI WILKIE COLLINS

Cari lettori,

oggi vi parlo di un racconto lungo scritto dal famoso autore inglese Wilkie Collins, "Il diario di Anne Rodway" che fu pubblicato sul settimanale "Household Words" di Dickens in due parti, il 19 e il 26 luglio del 1856.

Questo libro è stato scritto nella prima parte della carriera di Wilkie Collins e colpì moltissimo Dickens e da lì iniziò una collaborazione e un'amicizia profonda con lui.

Devo essere sincera sono diventata una lettrice un po' esigente non riesco ad apprezzare appieno i libri che sto leggendo nell'ultimo periodo, non so se sia il caldo, la voglia di cambiare oppure sia effettivamente un periodo dove sono stanca di tutto e non mi soddisfa più nulla.

Questo racconto mi ha veramente coinvolta, quando mi trovo in una fase di stallo non posso che rivolgermi ai miei amati scrittori dell'epoca vittoriana.

Questo libro mi ha veramente sorpresa, non ho letto molto di Collins non posso fare molti paragoni perché ho ancora una conoscenza parziale della sua narrativa e quindi non so ancora se rientri tra i miei autori preferiti dell'epoca; ma posso dire che nonostante la brevità del testo, ho percepito il suo enorme talento.

Ora ve ne parlo meglio nel post.





Recensione

Siamo nella Londra vittoriana e le protagoniste del racconto sono due donne: Anne Rodway e Mary Mallinson entrambe hanno una vita umile e un lavoro come sarta e sono molto povere e sole.

Mary ha diciotto anni e ha avuto un'infanzia difficile, il padre la picchiava, la matrigna non si è mai interessata a lei e del fratello non ha più notizie da anni.

L'unica persona che le sta accanto è Anne ventiseienne e la vicenda è narrata proprio da lei e dalle pagine del suo diario;  il suo fidanzato Robert è partito per l'America per cercare un lavoro migliore, ma tornerà bene presto a Londra povero come prima.

Mary è una ragazza solitaria, pensa che al mondo nessuna le voglia bene  e si "cura" con il laudano, per riuscire a dormire e a trovare un po' di pace.

Anne vuole molto bene all'amica e cerca di aiutarla come può e sostenerla ma più di tanto non può fare e tutto verrà sconvolto dalla morte di Mary, la vista del corpo senza vita della giovane, sarà per la Rodway un duro colpo.

La morte di Mary è considerata accidentale, ma Anne è scettica e inizia a indagare per scoprire cosa sia successo davvero e per dare giustizia all'amica.

In questo racconto Wilkie Collins mette al centro della vicenda, la prima crime story dove il detective è una donna, l'autore dà voce a personaggi femminili che non inseguono l'amore ma, nel bene o nel male, scelgono il loro destino.

Il detective è un lavoro prettamente maschile e Anne non incarna nulla della figura femminile vittoriana, a ventisei anni non è ancora sposata, non è un angelo del focolare, non è remissiva ma è molto determinata e si impegna molto per capire cosa sia successo; ma è anche molto sensibile e commuove nella parte finale quando ricorda la sua povera e sfortunata amica.

Sarà Robert quando tornerà da Londra ad aiutarla e a capire chi sia il colpevole, è una sorte di assistente e ogni miglior detective ne ha uno.

Wilkie Collins è davvero il padre del romanzo poliziesco.

Robert è l'incarnazione dell'uomo fallito, aveva un' impresa di cancelleria tre anni prima dell'inizio della vicenda ma questa attività si è conclusa male, va in America per migliorare il suo status sociale ma torna allo stesso punto di partenza;  in questo testo è stato interessante vedere come un uomo istruito non sempre diventi un imprenditore di successo. 

Anne e Robert non si sposano per mancanza di soldi, colpisce molto il livello di povertà della protagonista  quando c'è il funerale di Mary, la Rodway è disposta anche a vendere i propri vestiti, piuttosto che non dare una giusta sepoltura all'amica. 

Questo testo ha molti elementi tipici dei romanzi vittoriani, il difficile rapporto con la famiglia, una morte tragica, un parente lontano, i problema della società come la povertà e l'alcolismo, la netta divisione  tra chi ha fallito e rimane in povertà e chi invece è diventato ricco e ce l'ha fatta.

Ho trovato in questo testo, anche se corto, il dramma, il mistery, la crime story e anche uno sguardo sulla società dell'epoca, in particolare sulla situazione dei poveri, che rappresentava un grande problema.

Lo stile di Wilkie Collins rapisce, appassiona e nella parte finale la narrazione mi ha emozionato perché c'è stato un momento in cui Anne ricorda l'amica e il suo tragico destino.

Io lo consiglio, un racconto che mi ha saputo coinvolgere e colpire molto.


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Trama

Pubblicato sulla rivista dickensiana «Household Words» nel 1856, "Il diario di Anne Rodway" si distingue nel panorama della narrativa vittoriana perché Wilkie Collins presenta come protagonista la prima donna detective di un genere - la narrativa poliziesca - che avrebbe sempre più conquistato l'attenzione del pubblico. Questa crime story, strutturata come un diario, narra la vicenda di Anne Rodway che, per amore della sua più cara amica, morta in seguito all'aggressione violenta per mano di un bruto senza nome, si trasforma in una detective fredda e metodica alle prese con una Londra notturna e inquietante. Malgrado la polizia proceda all'archiviazione del caso come morte accidentale, la protagonista decide di svolgere la sua indagine sul campo convinta di poter scoprire il colpevole e di farlo condannare. Chi ha ucciso Mary Mallinson, la diciottenne cucitrice verso la quale la diarista nutre un affetto profondo? La risposta giungerà dal diario di Anne Rodway. Sensibile e generosa, la diarista è una donna controcorrente: il suo razionalismo e il suo impegno nella risoluzione del mistero non corrispondono affatto al ritratto femminile comunemente accettato dall'ortodossia ottocentesca. 

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