[LOST IN VICTORIAN AGE] NORD E SUD GASKELL: FOCUS ON MARGARET HALE

Cari lettori, 

torniamo nella nostra amata epoca vittoriana e continuiamo a parlare di Nord e sud di Elizabeth Gaskell, oggi in particolare ci soffermiamo sulla protagonista femminile Margaret Hale.

Non è un mistero ormai che la Gaskell volesse dare a questo romanzo il titolo di "Margaret Hale" ma lo cambiò su suggerimento di Charles Dickens. 

Vorrei approfondire il rapporto "burrascoso" che ebbero questi due scrittori dell'epoca vittoriana, soprattutto sulle modifiche da apportare a questo romanzo, spero di parlarvene presto. 


*Prima di continuare: nel post ci sono molti spoiler quindi se non avete letto il libro è meglio non leggere questo articolo*




In Nord e sud troviamo due tipi di donne: da una parte Margaret Hale e Mrs. Hannah Thornton, forti e determinate e capaci di superare qualsiasi cosa accada nella loro vita e dall’altra le classiche donne vittoriane: Edith, Fanny e zia Shaw. Queste ultime incarnano il perfetto modello vittoriano, sono persone deboli, interessate solo a se stesse, che non sanno affrontare il dolore o prendere decisioni, preferiscono affidarsi a un uomo. Hanno a cuore solo i loro interessi e cercano di adeguarsi alla società e alla moda. La colpa non è neanche del tutto loro, perché sono state educate così e hanno dietro di sé una sicurezza economica che non le consente di essere preoccupate per il futuro, si lasciano trasportare dagli altri, dagli eventi della vita senza reagire mai.

Margaret è un'eroina atipica, se la vogliamo chiamare così anche se credo sia un termine improprio, da quando il fratello Frederick ha dovuto lasciare l’Inghilterra a causa dell'ammutinamento e non potrà più tornarvi, prende lei le redini della famiglia. Il padre è un uomo di fede, di cultura e ha una forte crisi di coscienza, prende la difficile decisione di trasferirsi al Nord per non tradire ciò in cui crede, ma non è mai il vero capo famiglia, evita i problemi più che affrontarli.

La madre di Margaret, Mrs Hale è cagionevole di salute, porta dentro di sé il grande dolore di non poter più rivedere l’amato figlio maschio.

Margaret deve essere forte per tutti e tre, ha un'incredibile forza d’animo, sicuramente è un modello per l’epoca, l'ho trovato un personaggio molto umano, in alcuni momenti anche lei è fragile, piange, si lamenta e si preoccupa per quello che accadrà, ma poi si rialza e cerca di andare avanti.

Margaret, nel corso del libro, ha un'importante evoluzione che la porta improvvisamente a diventare una donna, lei che si considera sempre una figlia dovrà anche affrontare l’idea di come la vedono gli uomini e dovrà scontrarsi con la realtà e con la società che a diciannove anni la vede come una donna in età da marito.

E’ la protagonista a dire alla madre che dovranno abbandonare Helstone per Milton, è lei che organizza il viaggio e che si fa forza per affrontare questa nuova realtà che la aspetta. Lei è molto delusa e incredula, dovrà lasciare la sua casa d’infanzia per un luogo sconosciuto e allo stesso tempo deve cercare di essere sempre giovale e felice per sua madre, affinché anche lei accetti meglio questo cambiamento. Con il padre è amorevole e cerca di sostenerlo, Mr Hale ha preso una decisione difficile che lo tormenta ma Margaret gli è accanto in ogni momento.

Quando arrivano a Milton, Margaret aiuta Dixon, l’unica domestica,  nei lavori di casa e nonostante abbia un pregiudizio vittoriano nei confronti dei operai e dei lavoratori cerca di conoscere la loro situazione e affronta varie volte, con Mr Thornton, le condizioni di misera in cui si trovano.

E’ lei che compie il ruolo di capo famiglia, né il fratello né il padre ricoprono questa figura che cade sulle sue spalle, tutte le responsabilità sono addosso a lei e sembra che in alcuni momenti Margaret stia per crollare, ma non sarà così.

E’ devastata dalla morte della madre ma cerca di essere forte per il fratello e per il padre, cerca di proteggere Frederick mettendo a repentaglio la propria reputazione, quando lui ritorna segretamente a Milton per vedere la madre in fin di vita.

E poi ancora dovrà affrontare la morte del padre, rifiuterà la proposta di matrimonio di Mr Thornton, dovrà affrontare Mrs Hannah Thornton e il suo disprezzo per aver umiliato suo figlio, non accettando le nozze con lui.

Margaret è coraggiosa, non tradisce mai se stessa e quello che ritiene giusto fare, può sbagliare ma si prende la responsabilità di quello che fa.

E’ un comportamento molto maturo considerando che ha solo diciannove anni e che in pochi mesi la sua vita è cambiata moltissimo, tranne la cugina Edith non ha nessun’altra amica a Helstone e quando arriva a Milton conosce Bessy Higgins, un’operaia della fabbrica di cotone di Mr Thornton, si affeziona a lei ma ben presto dovrà dirle addio perché malata da tempo.

 

Margaret dovrà dire addio a tutti i suoi sogni di bambina, dovrà affrontare la sua nuova vita completamente da sola, anche se ha ancora la cugina Edith e la zia Shaw, torna a Londra ma non si sente a “casa”, Milton l’ha cambiata e non può tornare indietro.

Margaret è molto indipendente, non deve sposare un uomo per stabilire la propria identità o non si deve affidare a qualcuno per sentirsi “completa”.

Londra, come dicevo, non è proprio il suo ambiente e dopo essere diventata ricca non pensa solo a divertirsi, non è quello che vuole davvero.

Forse negli ultimi capitoli Margaret capisce l’errore che ha fatto nel rifiutare Mr Thornton e la Gaskell ci fa capire che lei vorrebbe avere una famiglia, ma non vuole sposarsi solo perché la società vorrebbe così.

Lei voleva avere uno scopo nella sua vita, aiutare gli altri, ma vuole anche essere amata, rispettata e compresa, capita e ascoltata.

Margaret al momento della prima proposta di Mr Thornton non era pronta per sposarsi non lo pensava nemmeno (ve ne ho parlato meglio anche nel post dedicato alle proposte di matrimonio lo trovate qui), mentre la seconda volta decide di fidarsi di lui.

Rispetto ad altri romanzi, l’ostacolo all’amore tra Margaret e Mr Thornton non dipende da fattori esterni ma da loro stessi e dal loro orgoglio.

 

Per un attimo levò lo sguardo; poi cercò di nascondere gli occhi, ora lucidi, coprendoseli con le mani. Avvicinandosi ulteriormente a lei la implorò una seconda volta, invocando con un nuovo fremito il suo nome.

«Margaret!»

Lei chinò ancora di più la testa e nascose ulteriormente il viso, portandolo quasi a contatto con tavolo che aveva di fronte. Lui mosse un altro passo in sua direzione. Si inginocchiò al suo fianco per poterle parlare all’orecchio, e sussurrrò affannosamente: «Fate attenzione… Se non dite niente… avrò l’immensa presunzione di considerarvi mia. Se volte che me ne vada, mandatemi via ora…Margaret!»

A quella terza chiamata si girò verso di lui, col viso ancora coperto dalle mani piccole e bianche; poi lo posò sulla sua spalla, continuando a tenerlo nascosto. E per lui in quel momento era troppo piacevole sentire la soffice guancia di Margaret contro la propria, per desiderare di vederla arrossire o di perdersi nei suoi occhi pieni d’amore. La strinse forte a sé, ma entrambi rimasero in silenzio.

 

Il romanzo è un lungo percorso dove Margaret, cresce, conosco meglio se stessa, accetta le proprie fragilità e i propri difetti, affronta dei dolori importanti e sceglie cosa fare della sua vita.


♥A voi cosa è piaciuto di Margaret e cosa no?



Libri consultati:

♥Elizabeth Gaskell di Jenny Uglow -edizioni faber and faber

♥Saggi su una scrittrice vittoriana controcorrente a cura di Francesco Marroni- edizoni croce

♥Il dono del tovagliolo di Gemma Persico - Bonanno editore

♥Sui passi di Elizabeth Gaskell di Mara Barbuni -edizioni jo march

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