[RECENSIONE] L'INNAMORATO INDECISO DI EDITH NESBIT

 Cari lettori,

oggi parliamo di Edith Nesbit, autrice inglese della seconda metà dell'Ottocento che è diventata molto famosa per i suoi libri per ragazzi, il suo romanzo più celebre è "The Railway Children" - I bambini della ferrovia uscito nel 1906. Nello stesso anno fu pubblicato però anche il libro per adulti di cui oggi parleremo "The incomplete Asmorist" tradotto dalla elliot edizioni, con il titolo "L'innamorato indeciso".





Recensione

La  protagonista di questa storia si chiama Betty è la classica ragazza  ingenua di campagna, figlia di un reverendo, che ha perso la madre e che non sa ancora nulla del mondo. La sua giovane età e la sua innocenza sono facile preda di Eustace Vernon, un uomo immorale e privo di scrupoli che è interessato solo a conquistare le donne.

E' un'artista e con la scusa di insegnarle a disegnare dà appuntamento a Betty e i due rimangono da soli, impensabile per l'epoca che una giovane ragazza incontri un uomo senza uno chaperon.

Betty è un personaggio ben caratterizzato che nel corso del libro subisce una profonda evoluzione, fa delle scelte non certo consone per una ragazza del suo status sociale ma tutto questo deriva da un brutto rapporto che ha con il patrigno. La ragazza non ne riconosce l'autorità e commette molti errori, è la classica donna dell'Ottocento che non ha una guida, non ha la madre e la zia si offre di aiutarla ma dopo parte. Betty si trova da sola a Parigi in una città che non conosce e in un mondo di adulti di cui ancora non fa parte. 

Non si pente delle bugie che dice anzi si sente orgogliosa di se stessa e realizzata finalmente sta prendendo in mano la sua vita che fino ad ora, era stata vuota e priva di uno scopo da raggiungere. 

«Oh, come sono stanca di tutto questo!» esclamò Betty. Non l’avrebbe mai confessato, nemmeno a se stessa, ma la sua vita era come una cornice senza il dipinto."

Betty vuole innamorarsi sa che prima o poi succederà, quando incontra Mr Vernon non lo trova attraente, anzi per lei è troppo vecchio e poco interessante; quando il padre li scopre  tutto precipita ma soprattutto il successivo rifiuto dell'uomo di sposarla, le spezzerà il cuore. La ragazza sente di essere stata presa in giro, anche se era consapevole di quello che faceva quando lo stava per incontrare da sola. Non si sarebbe mai immaginata che Eustace fosse già fidanzato.

Betty credeva veramente che lui le potesse insegnare a disegnare,  purtroppo le donne vittoriane erano preparate in molte cose ma meno nel rapportarsi con gli altri uomini. Lei non vedeva un pericolo in lui, era certa della sua buona fede e questo l'ha portata a scontrarsi con la dura realtà della vita, molto lontana dal romanticismo dei romanzi. Purtroppo non sa nulla dell'amore e il solo metro di paragone che ha  è quello con i libri che ha letto, dove l'eroina alla fine si innamorava sempre e si sposava.


"Betty desiderava davvero innamorarsi. In tutti i romanzi la carriera dell’eroina inizia con quell’evento."

 

Mr Vernon è un uomo che non pensa affatto a sposarsi ma solo a divertirsi, per lui le donne sono solo dei giocattoli, anzi dice proprio che non sono essere umani per cui si può provare delle emozioni sono più simili a dei strumenti musicali, ma che il suono che si ottiene non dipende dalla donna ma dall'abilità dell'uomo di saperla "usare". Naturalmente questo era quello di cui parlava con gli amici in fondo un po' di umanità la vediamo nel corso della storia, non mi stupisco di questo giudizio sulla donna era comune per l'epoca e raramente i commenti sul gentil sesso era diversi.


"«Non ci penso affatto» mentì senza batter ciglio. «Non sono soggetti a cui pensare, ma per cui provare emozioni… e anche di quelle meno che si può. È impossibile considerare sul serio una donna come un essere umano; è semplicemente un caro, delizioso, aggraziato…».

«Giocattolo?».

«Be’, sì… o piuttosto uno strumento musicale accordato con grande delicatezza."

 

Betty crede di essere nel giusto, ad un certo punto decide di essere la protagonista della sua vita, di affidarsi solo a se stessa e di cominciare a vivere visto che non lo aveva mai fatto prima. 

"Ho imparato molto da quando me ne sono andata di casa. Non sono più una bambina ora, sono una donna e devo fare quello che penso sia giusto."

Il libro è un classico esempio di romanzo inglese ottocentesco senza colpi di scena eclatanti, lo stile dell'autrice è molto lineare e semplice e alcuni parti sono stati meno coinvolgenti di altre.

Il finale l'ho trovato prevedibile e giusto per quello che avevamo letto in precedenza, Betty non sarà un'eroina che ricorderò perché per me  rimane un personaggio che non ho compreso appieno e simile a molti altri romanzi vittoriani. 

Un libro che consiglio a chi ama l'Ottocento inglese, carino ma niente di più. 


***


Trama

Betty Desmond è la giovane e ingenua protagonista di questa commedia degli equivoci, ambientata tra l’Inghilterra edoardiana e la bohème parigina. Incredibilmente moderna per il suo tempo (fu pubblicata nel 1906), la storia si snoda attraverso le dinamiche di un quadrilatero amoroso che imprime una svolta imprevista all’educazione sentimentale della ragazza. Annoiata dall’austera vita condotta insieme al patrigno, pastore in una canonica della campagna inglese, Betty viene conquistata dal fascino di Vernon, un pittore che si diletta nell’arte del corteggiamento. Per stroncare quella frequentazione “pericolosa”, il patrigno si affretta a separarli e spedisce Betty a Parigi. In Francia, però, Betty e Vernon si rincontrano e riprendono a vedersi, mentre all’orizzonte si profilano un altro uomo e un’altra donna… Con il suo stile leggero e arguto, l’autrice accompagna il lettore, tra intrighi, incomprensioni e gelosie, alla ricerca di una risposta agli eterni quesiti del cuore: è possibile amare due uomini (o due donne) allo stesso tempo? Cosa muove davvero i nostri sentimenti?


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