[RECENSIONE] Occhi d'acqua di Domingo Villar

Cari lettori,

oggi con questa lettura diamo l'addio a uno degli autori contemporanei di crime più bravi, Domingo Villar. 



Recensione

 

«Non avevo mai visto degli occhi così» disse l’ispettore indicando il viso di Reigosa. «Non ti sembrano finti?»

«Sì» confermò il dottore, «tanto che in un primo momento ho pensato che portasse lenti a contatto colorate, invece sono i suoi. Aveva proprio gli occhi di quel colore, come se fossero fatti d’acqua».



Con uno stile semplice, diretto e appassionante, Villar ci conduce per mano nell'ultima avventura con protagonista l'amato ispettore Leo Caldas, questa è un'opera più corta delle precedenti ma ho trovato una trama credibile che si legge tutto d'un fiato in un paio d'ore. 

Al centro del romanzo il ritrovamento del corpo di Luis Reigosa, giovane sassofonista dagli splendidi occhi color dell'acqua, è stato ucciso in maniera efferata ma soprattutto dolorosa.

Mano a mano che le indagini continuano il caso diventa sempre più complicato e sembra non portare a nulla, l'ispettore Leo Caldas dovrà faticare non poco per trovare la soluzione.

Questa è l'ultimo libro di Domingo Villar che è stato tradotto in italiano anche se sarebbe stato il primo della serie, in questo caso come in molti altri  l'ordine non è così importante perché le storie sono autoconclusive.

Questo romanzo sembra quasi un flashback o un prequel,  rispetto ai due precedenti libri, trovo che la scelta di pubblicare questo primo libro della serie per ultimo sia stata molto azzeccata da parte della casa editrice; perché punta l'attenzione sulla prima indagine e il lettore conosce già cosa succede dopo ma è interessante anche capire come è iniziato tutto.


Allo scopo di tenerlo sotto stretta vigilanza, aveva assegnato l’impulsivo agente all’ispettore Leo Caldas. Comunque, nonostante la presenza del tranquillo ispettore, Rafael Estévez da quel momento viveva in un costante stato di allerta. Qualcosa in lui rifiutava la strana incapacità dei galiziani di dire le cose come stavano. Considerava un simile comportamento alla stregua di una mania, e non gli riusciva di accettare che potesse trattarsi di una caratteristica locale.


Abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare Leo Caldas e il suo collaboratore Estévez, ritroviamo anche il grande talento di narratore che aveva Villar, non solo nel caso crime che non perde mai il ritmo, ma anche nel descrivere la Galizia, i suoni e i colori del mare.

La trama di questo romanzo è solida e ben congeniata e con la penna di Villar diventa un ottimo crime da leggere per rilassarsi.

Villar è stato sicuramente uno dei più bravi autori di thriller contemporanei, i suoi libri erano coinvolgenti e riusciva a tenere incollato il lettore anche se le pagine erano più di cinquecento.

Non posso dirvi altro sulla trama altrimenti sarebbe uno spoiler, posso solo consigliarvi di  leggere l'intera serie per  tutti i lettori appassionati di crime, poche volte mi soffermo a elogiare i libri contemporanei ma in questo caso ne vale davvero la pena. 

Addio Villar è stato un piacere leggere le tue opere!


Ordine di scrittura delle opere:

Occhi d'acqua primo libro della serie

La spiaggia degli affogati secondo  libro della sere

L'ultimo traghetto terzo libro della serie

Nessun commento